Il Gallo Nero logo del Chianti Classico

Il Gallo Nero è il simbolo che certifica il Chianti Classico da oltre 300 anni, a testimoniare la fierezza di un territorio che ha lottato per le sue eccellenze vitivinicole.

Il simbolo del gallo è stato scelto dal Consorzio di Tutela in quanto questo animale ha da sempre acceso l’immaginazione degli esseri umani, per il suo sontuoso piumaggio, per il suo canto mattutino, per il vigore e per la sua aggressività, ideale – perciò – per difendere un marchio che rappresenta un territorio ben definito, ovvero quello della produzione del Chianti Classico.

Presente in ambito letterario, popolare, alchemico, simbolista e religioso il gallo era un’icona scelta per contrastare gli spiriti maligni – più attivi durante le ore notturne – il cui canto prima dell’alba scacciasse i demoni segnalando il graditissimo arrivo del sole.

Il simbolo del Gallo Nero è, quindi, per tutti i produttori del Chianti Classico molto importante in quanto, posto sul collo o sull’etichetta di una bottiglia, permette di distinguere un vino realmente prodotto all’interno del territorio del Chianti da quelli prodotti al di fuori di questa delimitata zona della Toscana, ovvero tutti quei vini “Chianti” senza l’appellativo “Classico” e, perciò, privi del simbolo del Gallo Nero.


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La leggenda del Gallo Nero

Ci arriva dal Medioevo la leggenda che narra che, dopo anni di sanguinose guerre tra la Repubblica di Firenze e quella di Siena per il controllo del territorio del Chianti, si decise di porre fine ai conflitti e di determinare, una volta per tutte, i confini delle due repubbliche attraverso una singolare competizione

In un giorno prestabilito, al cantar del gallo, un cavaliere in rappresentanza di ognuna delle due repubbliche sarebbe partito al galoppo dalle rispettive città e il punto del loro incontro avrebbe contrassegnato il confine.

Se da una parte i senesi scelsero un gallo bianco per far partire il loro cavaliere, trattandolo in modo reale nutrendolo a volontà al contrario i fiorentini scelsero un gallo nero che misero in una gabbia scomoda a digiuno per alcuni giorni.

Arrivati al giorno della sfida il gallo dei fiorentini, esasperato dalla fame, iniziò a cantare prima dell’alba ed il cavaliere poté partire con largo anticipo arrivando ad incontrare l’avversario a pochi chilometri da Siena, nei pressi di Fonterutoli dove fu posto il confine tra le due Repubbliche.

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