A combattere il calo dei consumi di vino negli USA ci pensano i Wine Cocktail, nuova tendenza spinta soprattutto dai giovani statunitensi che vede in testa ai drink trends proprio i cocktail a base di vino.
Così il primo mercato al mondo sfrutta questa tendenza per combattere la crisi dei consumi dei vini – che tocca nei primi 6 mesi del 2023 un -7,3% – ma che sfrutta questa tendenza ready to drink a base enoica sempre più affermata per contenere il calo dei consumi del vino tradizionale.
Secondo l’Osservatorio Uiv nel primo semestre di quest’anno i wine cocktail nella tipologia premixata sono l’unica nota positiva legata al consumo del vino con una crescita media di oltre il 3% con punte che arrivano anche al +7%.
Una crescita che possiamo notare maggiormente nel fuori casa, a partire dai ristoranti che si attestano ad un +1,2% ma, soprattutto, nei bar e altri colali dove l’incremento è in doppia cifra.
Un trend spinto maggiormente dai giovani americani, che si avvicinano in questo modo al vino andando in controtendenza sul loro consumo a cui vengono preferiti gli alcolici e i superalcolici. Infatti da un recente report 2023 di SVB scaturisce che il 35% di giovani nella fascia di età 21-29 anni beve alcolici ma non vino e questo fenomeno mixology vede il vino giocare un ruolo centrale con un approccio ‘pop’ e inclusivo nei confronti di una categoria del lifestyle che interessa, appunto, soprattutto i giovani , quelli che domani apprezzeranno il nostro prodotto per le sue caratteristiche più intrinseche.
Attualmente la quota dei ready to drink a base di vino è ancora bassa (circa il 2%) ma siamo agli albori di questa nuova moda di preparare cocktail a base di vino, con una predilezione per Champagne, Prosecco e Asti Spumante e ci sono tutte le avvisaglie per cui questo trend possa essere nei prossimi anni in forte ascesa, arrivando ad incuriosire tutti quei consumatori alla ricerca di aromi e sapori di tendenza, freschi, fruttati e a base di vino, birra e spirits.
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