Come in Italia possiamo definire il Barolo o il Chianti i vini più conosciuti ed apprezzati all’estero, così per la Francia vale sicuramente mettere in alto, in questa sorta di classifica, il Bordeaux.
Bordeaux è una meravigliosa città portuale che si affaccia sull’Oceano Atlantico grazie al fiume Garonna che l’attraversa, dopo aver percorso oltre 500 Km, nel suo ultimo tratto prima di gettarsi in mare.
Il capoluogo del dipartimento della Gironda è stato definito dall’Unesco patrimonio dell’umanità per gli oltre 300 edifici storici che ne caratterizzano il celebre centro storico di questa città della Guascogna, ma divenuta celebre in tutto il mondo grazie all’omonimo vino, il Bordeaux appunto.
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È proprio nei dintorni della città che questo pregiato vino rosso francese viene prodotto, in quell’area denominata Aquitania, dove i vigneti crescono nelle terre delimitate dai fiumi Garonna e Dordogna.
Tra i vini Bordeaux troviamo bianchi secchi e vini rosé e liquorosi, tutti ottimi, ma sono certamente i vini rossi che possono vantare l’appellativo di “speciali”.
La storia di questi vigneti risale all’antichità, ma è a partire dal XVI Secolo che i vigneti iniziano ad assumere una struttura dei filari simile all’odierna.
Sarà Enrico IV di Borbone all’inizio del XVII Secolo che deciderà di aumentare le terre agricole della zona, affidando agli esperti olandesi il compito di bonificare una vasta area, tra cui la regione del Médoc e altre terre attorno a Bordeaux.
Poi arriveranno le grandi famiglie, a partire dai Pontac, a decidere di migliorare la qualità della coltivazione e l’utilizzo di nuove barrique di quercia ed iniziando ad esportare il vino in Inghilterra, dando così il via alla nascita dei grand cru bordolesi.
Sarà durante il Secondo Impero Francese (1852-1870 sotto Napoleone III) che i grandi vini rossi di Saint-Èmillion, Fronsac e Pomerol diverranno a tutti gli effetti i principali per qualità di tutta la produzione bordolese.
Pomerol si è sviluppato più tardi di Saint-Èmilion, e le prime piantumazioni risalgono al 18° secolo. Il piccolo e caratteristico villaggio si trovava sulla strada di San Giacomo di Compostela, come testimoniano Le Conchiglie presenti sulle pietre di confine o sugli striscioni pubblicitari della Confraternita Vincola locale, gli ‘Hospitalier di Pomerol’.
Grazie alla vicinanza con la città e il porto di Libourne, i vini di Pomerol sono stati presto esportati via mare in tutta Europa (sono tuttora molto richiesti in Belgio), ma fu solo dopo la fine delle Seconda Guerra Mondiale che acquisirono la notorietà di cui godono ancora oggi.
I terreni di Pomerol sono di matrice calcarea, su cui appoggiano strati di sabbia e ghiaia. A Nord e a Ovest le viti sono piantate su terreni alluvionali di sabbia e ghiaia.
Il vitigno principale di Pomerol è il Merlot, mentre il secondo vitigno in ordine di diffusione è il Cabernet Franc, che ha un ruolo importante soprattutto nelle produzioni di Bordeaux.
I vini del Pomerol sono apprezzati per la ricchezza dei loro frutti, la perfetta struttura rotonda, la morbidezza dei tannini, gli aromi marcati di cioccolato e caffè e la loro tenuta nel tempo. In abbinamento, si sposano molto bene con la selvaggina, la carne di maiale, il tonno, i porcini e, naturalmente, il tartufo.
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