bere vino in modo consapevole

Quando mettiamo sullo stesso piatto della bilancia vino e salute nascono spesso degli equivoci.

Sappiamo tutti che l’abuso di alcol è una delle piaghe che da sempre si ripercuote sulla società tanto che l’Oms ha recentemente proposto uno studio che non prevede distinzioni tra consumo ed abuso, e che non fa diversificazioni tra vino e superalcolici, così ci troviamo ad avere un Barolo d’annata paragonato ad una Vodka.

In un recente convegno che si è tenuto a Orvieto medici e specialisti enologi hanno discusso di tematiche legate all’importanza del legame tra consumo di vino e salute dell’uomo, in quanto prodotto della natura e del territorio.


Contatti per info Delta del vino


Il convegno di Orvieto

È chiaramente emerso che il consumo di vino deve essere assolutamente un atto culturale e consapevole, che non va demonizzato ma – piuttosto – è necessario investire in una corretta comunicazione e nella ricerca per valutare danni e benefici.

Riccardo Cotarella, presidente italiano ed internazionale degli enologi, ha aperto il convegno “A tavola con la scienza: la salute dell’uomo passa anche dal legame con la natura e i suoi prodotti” proprio proponendo il suo punto di vista sulle ultime indicazioni pervenute da Oms.

Bere vino non significa dissetarsi, e l’atto di bere vino dev’essere fatto con intelligenza e curiosità per tutto quello che c’è dietro ad ogni bicchiere di vino. Il vino identifica perfettamente il territorio in cui viene prodotto generando, tra l’altro un sostegno per la comunità ad iniziare dal turismo che genera, quindi un ulteriore modo di fare cultura.

Anche Umberto Capitanio, specialista urologo all’Istituto Scientifico San Raffaele di Milano, ha voluto sottolineare che “solo la ricerca scientifica può fornirci soluzioni sempre più dettagliate”, con una velata critica verso lo studio proposto dall’Oms e sottolineando gli studi del San Raffaele in merito ai danni e benefici di alcuni alimenti, tra cui proprio il vino.

Parlando di malattie e dipendenze ha preso la parola Massimo Bracaccia, direttore del Dipartimento Area Medica Ausl Umbria 2, specialista in Endocrinologia e Medicina Interna che ha evidenziato come le malattie autoimmuni, tra cui la celiachia, nascono da una modifica della flora batterica intestinale causata da una scorretta alimentazione e l’utilizzo di alcuni farmaci, mentre una corretta dieta mediterranea è molto utile per contrastare malattie cardiovascolari.

Vino e salute nella dieta mediterranea

Dal suo canto il vino, che rientra nella dieta mediterranea, con i suoi polifenoli (in particolare i flavonoidi) abbassa i rischi cardiovascolari con effetti anti infiammatori.

È necessaria un adattamento della proposta nutrizionale mirata al singolo al paziente, valutata dopo anamnesi studio dello stile di vita e gusti alimentari, secondo Andrea Giordano – specialista in Medicina Interna, Nefrologia, Malattie Reumatiche e Autoimmuni, Terapia del Dolore e Ozonoterapia Antalgica.

In merito, invece, alle dipendenze da alcol il medico chirurgo, specialista in Psichiatria-Psicoterapeuta e responsabile del Servizio per le Dipendenze di Orvieto, Massimo Marchino ha specificato che la dipendenza da alcol solitamente si sviluppa più lentamente nel tempo e difficilmente compare prima dei 40 anni di età e si deve intervenire in modo multidisciplinare per un lungo periodo per contrastare le ricadute.

Allo stesso tempo è emerso che 1 o 2 bicchieri di vino al giorno riducono la mortalità complessiva per le malattie legate alla cardiopatia ischemica, come sottolineato dal cardiologo ed internista Franco Cosmi dove seguire la regola legata alla legge numerica “0-1-5-25-30” (0 sigarette, 1 bicchiere di vino, 5 porzioni di frutta, verdura e legumi, 25 Bmi, 30 minuti di attività fisica) diminuisce la demenza senile e il diabete allungando l’aspettativa di vita di 14 anni.

Insomma, come anche sottolineato a fine convegno dal docente specializzato in cibo, gastronomia e ristorazione Fulvio Zendrini, la comunicazione può giocare un ruolo fondamentale creando una campagna promozionale di una nuova immagine del vino, soprattutto quello italiano, utilizzando un linguaggio chiaramente comprensibile a tutti.

Quindi, bere vino non fa male alla salute, anzi… Bisogna imparare a bere con le giuste dosi e, soprattutto, di qualità.

Category

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *