Amarone classico, Ripasso e Amarone della Valpolicella

Valpolicella, terra di vini di qualità, sinonimo di viticoltura, ovvero di quell’arte di saper fare vino di pregio e qualità. Totalmente inserito nella provincia di Verona il territorio della Valpolicella si estende per 240 Kmq in una magnifica zona collinare che precede l’inizio delle Prealpi Veronesi e delimitata dallo scorrere del fiume Adige.

L’arte della viticoltura ci arriva fin dall’antica storia di Roma antica dove già si produceva l’Amarone della Valpolicella, ancora oggi uno dei vini maggiormente apprezzati non solo del Veneto ma di tutta la produzione nazionale.

E proprio l’Amarone della Valpolicella D.O.C.G. fa parte di un trittico di vini della zona della Selezione Delta del Vino dove, a fianco dello storico vino, troviamo il San Colombano, un Valpolicella Ripasso D.O.C. e il Pulcella, un Valpolicella Classico D.O.C. degni rappresentanti del territorio e dell’arte vinicola dei tanti piccoli vignaioli veneti.


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Amarone della Valpolicella D.O.C.G. Recis

L’Amarone è un vino nobile prodotto dai migliori grappoli, raccolti a mano e poi posti ad appassire in appositi plateaux per 3-4 mesi. In seguito all’appassimento, l’uva aumenta la concentrazione zuccherina del 25-30%. A gennaio l’uva viene pigiata e messa a fermentare per circa 25-30 giorni. Il prodotto viene quindi trasferito in vasche d’acciaio. Terminata la fermentazione malolattica, il vino viene lasciato maturare in barriques per 24-36 mesi e dopo l’imbottigliamento affinato in bottiglia per alcuni mesi. Questo tipo di prodotto si ottiene da una particolare selezione delle uve e solo nelle migliori annate.

L’Amarone della Valpolicella D.O.C.G. Recis va servito a una temperatura di 18°-19°C in bicchieri molto grandi, avendo cura di stappare la bottiglia almeno due ore prima, meglio 24 ore prima e si abbina ottimamente con carni rosse, piatti a base di selvaggina, alla carne alla brace, a brasati, formaggi stagionati e anche a fine pasto da conversazione, uno dei pochi vini ‘da divano’ del panorama italiano.

Valpolicella Ripasso D.O.C. San Colombano

Le uve – Corvina (40%), Rondinella (30%), Corvinone (25%) più un altro 5% di uve varie – vengono sottoposte a pigiatura e diraspatura. La temperatura di fermentazione va dai 22° ai 28°C. Segue la macerazione per 12 giorni con follature manuali alla frequenza di 3 al giorno per 20 minuti. Poi abbiamo una permanenza in vasche di acciaio fino a Febbraio, segue il Ripasso sulle vinacce dell’Amarone con contatto per 15 giorni ad una temperatura di 15°C. Finita la tecnica del ripasso il vino viene trasferimento in botti per 24 mesi.

Il Valpolicella Ripasso, servito ad una temperatura di 18°-19° in ampi bicchieri, è un vino da arrosto che si accompagna bene con tutte le carni, sia alla griglia che brasate, e formaggi stagionati e fermentati. Perfetto con antipasti di montagna, salumi, selvaggina; valorizza in maniera magistrale anche numerosi primi piatti, soprattutto quelli a base di legumi, il ragù, la pasta all’uovo, e in generale le pietanze dal gusto intenso.

Valpolicella Classico D.O.C. Pulcella

È un vino le cui uve vengono sottoposte a pressatura soffice eliminando nel contempo i raspi. La temperatura di fermentazione va dai 24° ai 27°C. Segue la macerazione per 15 giorni con follature manuali alla frequenza di 3 al giorno per 20 minuti. Il prodotto ultimata la fermentazione alcolica, viene decantato e ne segue la fermentazione malolattica. Il vino viene poi stoccato in serbatoi di acciaio inox. Segue l’assemblaggio e in fine l’imbottigliamento.

Il Valpolicella si abbina in maniera ottimale alle carni bianche e ai formaggi secchi o stagionati. Vi è anche chi lo preferisce abbinato con le carni rosse, gli stufati, gli arrosti e le grigliate. Si tratta, in definitiva, di un prodotto molto versatile, che si abbina con successo a moltissime pietanze.

Va servito a temperature di 17°C in calici ampi, che consentano di godere al meglio dei sentori intensi. Stappare la bottiglia almeno un’ora prima di servire.

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