Lambrusco il vino italiano più venduto all'estero

Lambrusco: per qualcuno è il migliore, altri non lo considerano nemmeno vino, eppure questo prodotto enologico tipico della pianura padana, soprattutto nelle province contigue di Modena, Reggio Emilia, Parma e Mantova è il vino italiano maggiormente esportato, con picchi costanti di aumento delle vendite soprattutto negli USA, Europa, Russia, Brasile e, ora, anche Cina.

Il Lambrusco è quasi un’istituzione nelle terre lungo il Po dove il maiale regna sovrano e questo vino rosso frizzante è perfetto da abbinare (e per meglio digerire) i vari prodotti dell’eccellenza prodotti con le carni dello stesso.

Mario Soldati, che di cucina se ne intendeva eccome, un giorno definì il Lambrusco come “l’umile Champagne dell’Emilia-Romagna”, mentre Luciano Pavarotti ne decantava le qualità paragonandolo ad “uno spumante selvaggio e ineducato”.


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Una rivincita vera e propria per questo storico vino, particolarmente apprezzato dagli antichi romani, e letteralmente massacrato da esperti ed intenditori che lo avevano addirittura vergognosamente etichettato come “Coca Cola d’uva”.

Oggi le cose sono cambiate e non poco ad incominciare dalla qualità e dal marketing. Ci troviamo di fronte ad una situazione di prodotto fresco e piacevole, ottimo per ogni palato ed età.

Il Lambrusco del XXI secolo è un vino fresco e fruttato, di basso tenore alcolico con aspetti organolettici esaltati e armonizzati dalla sua principale caratteristica, ovvero di essere naturalmente frizzante.

E poi piace perché è facilmente abbinabile a qualunque cibo. Ma piace, anche, perché è un vino delle tradizioni contadine e c’è chi, per fortuna, lo serve ancora nelle tradizionali scodelle di ceramica bianca dove il frizzare imperioso e la “macchia” lasciata sulla ceramica sono garanzia di genuinità e di qualità.

D’altronde dopo una passeggiata nelle nebbie autunnali cosa c’è di meglio che sedersi ad un vecchio tavolo di un altrettanto vecchia osteria per gustarsi un piatto di bolliti con salse e mostarda sorseggiando del buon Lambrusco, come faceva anche Giuseppe Verdi?

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