L’albero di Natale: la sua storia

Avete mai messo bottiglie di vino sotto l’albero di Natale?

Pensiamo possano essere regali veramente belli da fare e da ricevere, un buon vino non è solamente uno dei prodotti più amati ed ambiti ma, soprattutto, il vino facilita la socializzazione e l’allegria e il Natale dovrebbe essere anche una delle feste da trascorrere in allegria più di tutte.

Si sta avvicinando la data fatidica, quindi immaginiamo che anche voi vi stiate accingendo ad addobbare il vostro albero di Natale, piccolo o grande che sia, più o meno luminoso, magari con addobbi ormai storici che si tramandano di generazione in generazione e che fanno sempre la gioia dei bambini ma anche (se non soprattutto) dei grandi.

Ma lo sapete come è nata questa tradizione?


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La storia dell’albero di Natale

Fonti abbastanza certe ci raccontano che l’usanza di avere un abete o un sempreverde in casa tragga origine dalla Germania e venga associata a San Bonifacio, monaco e vescovo anglosassone trasferitosi in terra teutonica dove ha compiuto la sua missione evangelica nella prima metà dell’anno 700.

Ma pare, anche, che le origini dell’albero di Natale siano pagane, con una lunga tradizione celtica dove i druidi consideravano l’abete come simbolo di lunga vita, dal fatto che rimaneva sempre verde durante tutto l’anno. Per questo si iniziò – con l’avvicinarsi dell’inverno – a tagliarli e addobbarli con nastri, fiaccole, piccole campane e oggetti votivi per propiziarsi i favori degli spiriti.

Anche i Vichinghi pare seguissero il culto dell’abete rosso, decorandoli con frutti per ricordare la fertilità che avrebbe ridato loro la primavera.

Ovviamente anche i Cristiani iniziarono a dare un loro significato iconografico all’abete, identificandolo con la nascita di Cristo, e l’albero posto al centro del giardino dell’Eden simboleggia quello a cui l’umanità ritrova il perdono.

Il primo albero di Natale

A detta degli studiosi sembra che il primo albero di Natale sia comparso a Tallinn, in Estonia, nel 1441, quando nella bellissima piazza del Municipio venne eretto un grande abete attorno al quale uomini e donne ballavano alla ricerca dell’anima gemella.

Tale usanza fu ripresa anche nella vicina Germania dove, nel 1570, pare che a Brema un albero venne decorato con frutti e fiori di carta.

È da qui che partì l’usanza di decorare un albero sempreverde, prima in Europa e, successivamente, nel resto del mondo fino ad arrivare a sostituire – con l’avvento dell’era moderna e per fortuna – gli alberi veri nelle case con altri sintetici, favorendo anche lo sviluppo di svariate tipologie di decorazioni e luci per rendere sempre più belli i momenti da passare attorno all’albero di Natale.

Quando si fa in Italia

Non c’è una data certa stabilita in cui in ogni casa si possa iniziare ad addobbare l’abete, molti identificano la giornata dell’8 dicembre, ovvero la festa dell’Immacolata Concezione come quella ideale, ma a Milano – ad esempio – le operazioni iniziano per la celebrazione di Sant’Ambrogio (7 dicembre) e a Bari quando si festeggia San Nicola (6 dicembre).

Quello che è certo è che sia l’albero che tutti i vari addobbi che colorano a festa la casa dovrebbero tornare nelle loro scatole per l’Epifania, il 6 di gennaio, ma non è dato sapere se questo avvenga proprio in tutte le case.

Resta, comunque, la bellezza e il piacere di vivere per circa un mese in una casa che brilla di una luce diversa e, ne siamo certi, brindare con un buon vino bianco oppure gustarsi un bel vino rosso fermo in quei momenti è una vera benedizione.

Provare per credere.

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