Quante volte vi è capitato di vedere dei rigogliosi e colorati roseti all’ingresso dei vigneti?
Qualcuno di voi si sarà certamente posto la domanda se questo è un fattore puramente estetico oppure se c’è una logica dietro a tutto questo.
Diciamo che se siete stati colpiti da un’emozione romantica è meglio che lasciate posto ad un concetto, invece, puramente di mera utilità, in quanto le rose sono da considerarsi “piante sentinella” per la vite, ovvero un vero e proprio termometro che avverte il viticoltore che c’è un problema all’interno della vigna.
La rosa è una pianta spia, la migliore in circolazione, che in tantissimi casi permette di salvare un intero raccolto.
Con il suo effetto sentinella indica quali possono essere i vari problemi in quanto esposta alle stesse malattie, carenze minerali e parassiti della vite, ma con una resistenza molto inferiore a questi agenti, indicando – quindi – preventivamente come e dove poter intervenire.
Se la pianta si ammala gli agricoltori hanno quindi il tempo per intervenire sul vigneto evitando che il problema si diffonda risultando fatale per la vendemmia.
Però c’è anche un piccolo fattore estetico che spinge gli agricoltori a piantare dei roseti all’ingresso dei vigneti in quanto questi fiori sono proprio belli ed è anche – ormai – una tradizione poterli vedere colorare un panorama sempre molto toccante e bucolico.
Ovviamente esistono delle tecnologie molto più onerose e precise che fanno sì che la sentinella non sia più necessaria, ma questa rimane una pratica assai diffusa soprattutto in quelle aziende maggiormente legate alle vecchie tradizioni, magari tramandate da generazioni.
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