Quella del brigante è una figura molto nota nella storia, che generalmente veniva intesa come bandito, ovvero persona fuorilegge che vive nell’illegalità.
Questo fenomeno era particolarmente diffuso un po’ in tutta Europa e in Italia si è diffuso dal Medioevo per terminare ai primi decenni del Novecento, sostituito da quelle che sono ancora le organizzazioni criminali che ben conosciamo.
Da sempre esistono due differenti figure di brigante, quello tristemente noto per la sua crudeltà che delinque per suo interesse e quello più leggendario e popolare, spesso votato a combattere le ingiustizie, come ad esempio il popolarissimo Robin Hood che ha ispirato opere della letteratura britannica e anche film.
Il fenomeno del brigantaggio in Maremma
Nella Maremma toscana e laziale il fenomeno sociale del brigantaggio esplode prevalentemente agli inizi del 1800, grazie anche al piano di ripopolamento voluto da Leopoldo II di Lorena con la bonifica del 1828.
La susseguente unificazione d’Italia (1860-61) arrivò in uno dei momenti più bui per la storia di questo territorio, dove povertà, analfabetismo e malaria si aggiunsero allo sfruttamento dei braccianti e ad un forte malcontento popolare.
Il piano di ripopolamento messo in atto da Leopoldo II di Lorena nella storica Bonifica del 1828 permise ai condannati con reati non troppo gravi degli altri stati italiani di rifugiarsi in questo territorio dove poter risiedere liberamente in un’area allora invivibile espandendo il fenomeno dei briganti che assieme alla temibile zanzara anofele caratterizzò il periodo della celebre Maremma amara, che possiamo trovare tra i versi dell’omonima canzone popolare.
Questo fenomeno fu, però, vissuto da gran parte della popolazione come un fenomeno positivo, visto come un atto di ribellione e di libertà per le misere condizioni di vita sociale e le ingiustizie.
La legge di quei tempi era atta a favorire nobili e benestanti e il brigante concentrava le sue violenze su quelle figure che simboleggiavano il potere o lo difendevano, come carabinieri, guardiani, fattori e proprietari latifondisti.
Domenico Tiburzi: il brigante della Maremma
La figura più popolare del brigante in Maremma è certamente quella del leggendario Domenico Tiburzi – conosciuto anche come Domenichino” o “il Re del Lamone e di Montauto” oppure “il Livellatore della Maremma”.
Un vero e proprio eroe popolare, uno dei banditi più ricercati di tutta Italia, e considerato dalla popolazione come un protettore e un benefattore per la povera gente le cui gesta vennero interpretate come romantiche azioni riparatrici delle tante giustizie dell’epoca.
Il Brigante: vino rosso della Maremma
Alla figura del brigante è stato dedicato un vino rosso ottenuto con uve Sangiovese (80%), Merlot, Syrah e Petit Verdot che puoi scoprire qui: https://deltadelvino.com/montecucco-d-o-c-il-brigante-un-vino-rosso-dalla-maremma-toscana/.
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