Birra artigianale RoRò - Hoppy Belgian Blonde

Questa birra artigianale Rorò della selezione Delta del Vino si caratterizza per essere un’audace Hoppy Belgian Blonde, ossia l’unione tra una birra chiara di ispirazione belga ed un’importante luppolatura.

La birra Rorò è stata creata da un esperto mastro birraio in occasione del suo matrimonio, con l’auspicio che due anime – seppur diverse – posano bilanciarsi a vicenda.

Gli esteri tipici delle birre belghe, derivano dall’utilizzo di lievito liquido selezionato ed utilizzato a temperature discretamente elevate.

Il profilo olfattivo e gustativo è completato dal luppolo americano, aggiunto in dry hopping in grosse quantità.

Il grist (cereale macinabile) di malti, è molto semplice e comprende sia Pilsner che frumento, ma nessun malto caramellato.

Lo zucchero candito è aggiunto, per snellire il corpo del prodotto finito.


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La luppolatura a freddo

Il Dry Hopping, ovvero la Luppolatura a Freddo, è una procedura utilizzata per aromatizzare la birra, senza ricorrere alla bollitura del luppolo, lasciandolo in macerazione nell’apposito fermentatore.

Cosa garantisce questo processo – inserito nella fase finale del brassaggio – alla bevanda? Un’intensa profumazione, determinata appunto dall’aroma del luppolo. Ma con un vantaggio: senza incrementare il livello di amaro.

In questo modo, è possibile evitare la bollitura, che di norma serve a trasformare gli α-acidi del luppolo in iso α-acidi.

A cosa servono? Sono “responsabili” dell’amaro.

A livello pratico, la tecnica del Dry Hopping, dopo la fermentazione primaria, prevede il travaso della birra nel fermentatore (previa sanitizzazione), l’aggiunta del luppolo.

Preferibilmente sotto forma di fiori, più facilmente eliminabili a fine lavorazione, e un’ulteriore attesa di 7 giorni.

A quel punto, si travasa la birra in un tino, si elimina il luppolo esausto e si può procedere all’imbottigliamento.
L’utilizzo del luppolo in fiore è il più consigliato, dal momento che questo “formato” può essere inserito facilmente in un sacchetto e immerso nel mosto.

Cosa si evita così? Di rilasciare residui che andranno ad aumentare il grado di torbidezza della bevanda nel corso dei 7 giorni in media che la procedura richiede.

Dry Hopping: la scelta del luppolo

I luppoli più adatti alla procedura dry hopping sono le cosiddette qualità nobili.

Quali sono? Quelle che si distinguono per il loro basso contenuto di α-acidi e, al contrario, per l’elevata presenza di olii essenziali. Tra le varietà più indicate ci sono:

  • Tettnanger
  • Hallertauer
  • Goldings
  • Saaz

Fanno eccezione i luppoli Chinook e Columbus i quali, nonostante l’elevata presenza di a-acidi, sono comunque particolarmente utilizzati dai produttori di birra. Gli acidi alfa, nel corso dell’ebollizione a elevata temperatura, diventano solubili, donando la caratteristica nota amarognola alla birra.
Per quanto riguarda la quantità di questa pianta da utilizzare, ricordiamo che tutto dipende dai gusti e dai diversi risultati che si intende ottenere.

Probabilmente, in questo senso, l’unico consiglio valido è quello di non effetture dry hopping troppo “forti”.

Perché? Per non rendere il profumo soverchiante rispetto al sapore. Ecco perché la luppolatura a freddo può conferire alla birra aromi e profumi anche sensibilmente differenti.

Rispetto a quali? Paragonati a quelli che si possono ottenere con l’aggiunta di luppolo nel mosto quando la caldaia è piena.

A margine una notazione molto importante, e riguarda il controllo sulla presenza di agenti estranei all’interno della birra nel corso della fermentazione. In questo senso, non è possibile utilizzare sostanze chimiche disinfettanti.

E nemmeno l’alcool, che rischierebbe di estrarre via i preziosi oli essenziali e le resine del luppolo. Così, si consiglia di aggiungere velocemente il luppolo, evitando di manipolarlo eccessivamente.

E magari ricorrendo all’uso dell’hop bag, l’apposito sacchetto di cotone, particolarmente adatto alla lavorazione dry hopping, senza però mai strizzarlo, evitando il rischio di contaminare il prodotto.

Aroma Birra artigianale RoRò

Agrumato e tropicale, esteri da lievito ben percepibili.

Gusto

Decisamente citrico, subito morbido e dolciastro e amaro solo sul finale.

Corpo

Secco e carbonazione consistente.


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