Tra le regioni d’Italia più ricche di storia e di influenze estere troviamo la bellissima e soleggiata Sicilia, terra all’estremo meridionale della nostra Nazione.
Tutte queste influenze sono state determinanti anche per la coltivazione della vite, introdotta dai Fenici anche se furono i Greci, nell’VIII secolo a.C., a sviluppare la cultura enoica nell’isola. Sotto il dominio dei Romani la coltura della vite ebbe una grandissima importanza: la Malvasia delle Eolie, il Pollio di Siracusa, il Mamertino di Messina venivano esportati ed apprezzati in tutto il mondo latino.
Le invasioni barbariche del V secolo d.C. segnarono un declino della produzione che continuò con l’invasione mussulmana. In seguito la produzione subì varie accelerazioni e battute di arresto, fino ad esplodere intorno all’Ottocento quando il commercio di vino divenne uno dei fattori principali dell’economia locale, grazie anche alla celebrità del Marsala.
Fu infatti in questo periodo che nacquero le storiche e prestigiose cantine siciliane: Duca di Salaparuta (1824), Florio (1836), Amodeo (1837), Rallo (1860), Curatolo Arini (1875), Carlo Pellegrino (1880) e Lombardo (1881).
In seguito ci fu una grande crisi dovuta alla filossera che decimò i vigneti, il ripristino dei quali durò oltre mezzo secolo e terminò solamente negli anni Cinquanta dello scorso secolo. Durante questo periodo il mercato cambiò notevolmente e la richiesta di vini da taglio, di normale produzione, diminuì molto.
Questo evento costrinse i produttori siciliani, durante gli anni Settanta, a un drastico cambiamento indirizzato verso la produzione di qualità. Oggi la produzione enologica in Sicilia è di elevata qualità grazie, anche, al clima che passa, incredibilmente, da condizioni mediterranee aride e torride, a causa dei venti caldi africani, a quelle severe di montagna, con strutture territoriali legate alle componenti vulcaniche calcaree, argillose e silicee.
La forte insolazione si traduce in importanti concentrazioni di colore e alcol anche a discapito della freschezza. Gli impianti sono tradizionalmente ad alberello o a spalliera bassa, frequentemente protetti dalla grande ventilazione.
I vitigni storici sono quelli a bacca bianca: Grillo, Catarratto, Inzolia, Moscato d’Alessandria e Zibibbo, mentre le uve a bacca rossa sono: Malvasia, Nero d’Avola e Frappato che riscuotono maggiore successo e interesse produttivo, anche se negli ultimi anni sono stati inseriti vitigni internazionali.
È significativa la produzione dei vini bianchi dolci ottenuti con appassimento delle uve e successiva maturazione anche in legno. Frequentemente le viti sono a piede franco poiché la filossera non fu in grado di attecchire a causa dei territori particolarmente rocciosi. Tra i tanti vini D.O.C. di Sicilia possiamo citare il Faro, l’Etna, il Moscato di Noto e di Siracusa, l’Alcamo (o Bianco di Alcamo), il Contessa Entellina, il Marsala, il Malvasia delle Lipari, il Moscato e il Passito di Pantelleria.
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