Il Lugana D.O.C. Ca’ Netol nasce in vigneti, a conduzione biologica, situati nel comune di Peschiera del Garda in provincia di Verona, Il nome deriva dall’antica cantina aziendale.

È prodotto con uve Turbiana di Lugana in purezza, raccolte e selezionate accuratamente a mano. Nel corso della vinificazione il mosto rimane a contatto con le bucce per 48 ore a bassa temperatura, in modo da ottenere un vino più strutturato e dal profumo più raffinato.

Lugana DOC Ca' Netol della selezione Delta del Vino

Il Lugana di Cà Netol è un raro caso italiano di bianco da invecchiamento e si presenta di un colore giallo paglierino luminoso. Al naso si apre con intensi sentori di kiwi, lavanda, mandorla fresca e muschio, che lasciano spazio a sfumature di gelso e mentuccia nel finale. In bocca si dimostra gradevolmente fresco, con richiami alla frutta gialla e alle erbe aromatiche, con un finale lievemente sapido.

Il guru del vino italiano Luigi Veronelli, che primissimo intravide il potenziale nascosto in questa area vitata affacciata sul Lago di Garda, dava i seguenti consigli al suo discepolo: “Bevi il tuo Lugana giovane, giovanissimo e godrai della sua freschezza. Bevilo di due o tre anni e ne godrai la completezza. Bevilo decenne, sarai stupefatto dalla composta autorevolezza”.

Geniale lungimiranza, la sua, visto che oggi il Lugana ha dimostrato e ribadito senza tema di smentita le sue caratteristiche poliedriche, essendo, a seconda della filosofia e tecnica produttiva utilizzate a partire dalla vigna sino all’ultimo istante prima della stappatura, capace di regalarci straordinari vini giovani e semplici, da tutti i giorni come anche grandissimi vini invecchiati e atti ad invecchiare ulteriormente, che non temono il confronto con i grandi bianchi borgognotti.

Questo splendido Lugana D.O.C. Ca’ Netol bianco, che sicuramente sarebbe piaciuto al poeta Catullo, amante sfegatato come possiamo desumere dall’opera letteraria della sua terra e del suo prodotto caro a Bacco, è certamente uno dei massimi rappresentanti di questa seconda tipologia di prodotto, tanto rara in Italia quanto preziosa;

Per ottenere un tale risultato d’eccellenza, oltre alla materia prima perfetta proveniente da un vigneto piantato e governato ad hoc e con rese limitate, sono necessarie tecniche di cantina moderne e non invasive.

Come servire il Lugana D.O.C.

Da servire ad una temperatura non troppo bassa, compresa tra 12° e 14°C, in calici capienti a tulipano.

A cosa abbinare il Lugana D.O.C. Ca’ Netol

È compagno ideale di primi piatti con sughi di carni bianche, foie gras, tartufo d’Alba, formaggi stagionati e leggermente piccanti primi piatti con sugo di pesce, è ideale in abbinamento con la carne cruda, come il carpaccio e le battute di bovino, e formaggi di media stagionatura.

Il Terroir del Lugana D.O.C.

Il territorio del Lugana è diviso sostanzialmente in due zone.

La prima, più ampia, quella delle argille più coriacee, è di natura pianeggiante e si estende orizzontalmente lungo l’entroterra compreso tra Desenzano, Sirmione, una parte del comune di Pozzolengo e Peschiera. È questo il cuore pulsante della denominazione, che tra Rovizza e Lugana, frazioni depositarie dello stile più “lacustre” e minerale del Lugana, trova le sue zone storiche ed elettive, anche se nel tempo l’estensione del vigneto ha dovuto qui fare i conti con le esigenze del mattone per il business turistico.

Nella parte veneta del Lugana, quella più orientale, c’è come detto il riferimento di un solo comune, Peschiera del Garda, che però contempla al suo interno una delle sottozone più interessanti, quella di San Benedetto di Lugana, vero e proprio “cru” della denominazione.

Quelle del Lugana D.O.C. Ca’ Netol sono argille stratificate di origine morenica e di natura sedimentaria, prevalentemente calcaree, ricche di sali minerali, che nella fascia più collinare della Doc si fanno via via più sabbiose. Non è una terra facile da lavorare: tanto è compatta e dura in tempi di siccità, quanto diventa molle e fangosa dopo la pioggia. Proprio queste caratteristiche chimico-fisiche, tuttavia, la rendono depositaria del patrimonio organolettico del Lugana, perché regalano al vino profumi vigorosi, netti, tra la mandorla e l’agrume, oltre ad acidità, sapidità e a una struttura ben equilibrata.

Nella Lugana il microclima, influenzato positivamente dalle brezze temperate del lago di Garda, è mite e abbastanza costante, con poche escursioni termiche tra il giorno e la notte. Una “culla climatica” perfetta per valorizzare le peculiarità di un’uva particolare come la Turbiana.

L’uva Turbiana è stata per lungo tempo apparentato, per molti addirittura confuso, con il Verdicchio dei Castelli di Jesi; tuttavia gli ultimi studi in materia hanno dimostrato che si differenzia da quello per caratteri aromatici propri, oltre che da un punto di vista fenologico, agronomico ed enologico.

Meno produttiva rispetto alla media degli altri Trebbiano nazionali, la Turbiana è un’uva che presenta un grappolo medio, compatto, di forma piramidale allungato; acino sferoidale; buccia spessa, mediamente pruinosa (la pruina è quella sorta patina bianca, dall’aspetto simile alla farina, che si vede sul grappolo durante la fase di maturazione); polpa succosa, sciolta, lievemente acidula, dal sapore neutro. E’ sensibile al marciume, ad oidio e peronospora.

SE vinificata in purezza, è in grado di esprimersi con versatilità sia nelle versioni classiche in bianco che in quelle spumantizzate.